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      Il complimento poi fatto a me dalle istesse fu in questo tenore: Che si sarebbero per tutta la loro vita ricordate della mia attenzione; che si arrossivano di non poter per ora ricompensarmi a proporzione di quello credevano ch'io meritassi; che avrebbero pregata la Maestà dell'imperatore loro padre di far meco le parti loro; e che intanto volevano ch'io prendessi un picciol pegno del pieno loro gradimento; e questo fu uno stucchio d'oro che accompagna la tabacchiera che ricevei in dono nel carnevale scorso dall'augustissima padrona. Figuratevi la mia confusione a fronte d'espressioni così benigne e generose. Non è possibile ch'io possa farvi formar idea dell'adorabil carattere di queste due principesse. Sentite una circostanza, ed argomentate qual sia la loro bontà. Credereste che non hanno voluto soffrire ch'io stessi in piedi tutte le volte ch'ho avuto l'onor d'istruirle, che sono state moltissime?
      Ho dovuto sempre sedermi innanzi a loro, e figuratevi con quale repugnanza. Tutto questo io scrivo a voi per, ché possiate consolarvene; ma vi prego di non comunicarlo ad altri, perché non paia effetto di millanteria uno sfogo di umilissima e rispettosa gratitudine a grazie così straordinarie.
      Sono inquietissimo d'aver novella della scellerata lite promossa contro il povero signor Domenico. Abbracciatelo intanto a mio nome, e voi amatemi e credetemi.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 7 Gennaio 1736.
     
      Ieri ho terminata l'opera e parmi d'aver sognato. Nella vita si può solo una volta far questa prova.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Maestà Domenico Gennaio