Un abbraccio al signor Domenico, e voi conservatevi, amatemi e credetemi.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 7 aprile 1736.
Vi rendo grazie della cura che vi prendete della lite del signor Bulgarelli; procurate di ridurla a buon fine, ed io ve ne sarò grato come di cosa propria, dimostrandovene qualche segno in effetto. Non potreste avvertirmi di cosa più grata al mondo, che di questa per altro così dovuta vittoria. In quanto poi alle mie speranze non dico che siano estinte, ma si sono andate tanto allontanando che, per non perderle di vista, ho di bisogno del cannocchiale del Galileo. Con tutto ciò il grande argomento di consolarmi è la medesima violenza con la quale la fortuna ci ha così d'improvviso assaliti. Se seguita questo stile, non possiamo sperare che bene. Ella è incostante ed il male è all'eccesso.
Tutto si muta in breve,
E il nostro stato è tale,
Che, se mutar si deve,
Sempre sarà miglior.
È egli possibile che la nostra plebe istrutta ed assuefatta per tanti secoli alla cristiana rassegnazione, prorompa ora in questi sediziosi tumulti? Chi le ha mai ricordato che così facevano altre volte radunati sul Monte Sacro o su l'Aventino gli atavi de' tritavi de' loro bisavi? Il Signore gli illumini. Sarà fuoco di paglia; ma oggetto di molta curiosità, perché nessuno l'aspettava. Informatemi esattamente del come è finita. Al signor Peroni, ai signori abate Fiorilli e Staniz mille saluti. Abbraccio il signor Domenico, e voi con lui. Addio.
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A GIUSEPPE BETTINELLI - VENEZIA
Vienna 5 Maggio 1736.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Domenico Bulgarelli Galileo Monte Sacro Aventino Peroni Fiorilli Staniz Domenico
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