Nel tempo medesimo vi auguro duplicatamente felici e le prossime SS. Feste e il nuovo anno; e desiderandomi il sensibile piacere di servirvi, vi riverisco e vi prego a credermi.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Di Vienna 5 gennaio 1737.
Bench'io entri necessariamente a parte del vostro turbamento e della vostra oppressione d'animo, nella quale vi conosco immerso nell'ultima vostra lettera, non posso dissimulare che me ne raddolcisce la compassione la speranza che, uscito da questa tempesta, diverrete miglior piloto di quello che non siete stato per lo passato. Io mi sono spiegato abbastanza nelle mie precedenti che vi credo innocente, ma non eccessivamente prudente, e come le massime hanno minor efficacia a persuadere che l'esperienza, parmi ben fondata la mia speranza. Del resto dipenderà da voi il ritrovarmi sempre lo stesso, siccome mille volte mi sono professato, ma vorrei cominciare a veder qualche frutto utile a voi della mia fraterna benevolenza. E vi avrei perdonato volentieri la poca costanza alle applicazioni lucrose, se il mondo avesse qualche vostra lodevole produzione che ve ne scusasse, compensandovi con usura di lode le mancanze dei comodi. Ma, caro fratello, il vedervi all'età che siete egualmente digiuno e di questi e di quella, anzi obbligato a scrivere apologie, non posso negare che mi contrista e mi irrita. Ma il fatto è fatto. Io non voglio rammentarvi il passato se non quanto possa servirvi di stimolo per l'avvenire. Eccomi l'istesso in assistervi, siate voi tutt'altro in corrispondermi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Vienna
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