Gli ho scritto secondo la vostra insinuazione, della quale vi sono tenuto, come finora dell'interesse che prendete delle persone che m'appartengono; ed abbracciandovi teneramente resto.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 2 Febbraio 1737.
Mi consolano i sentimenti della ultima vostra lettera non meno che il savio ordine di vita che vi siete proposto. Ma voi sapete che nella costanza consiste l'esito d'ogni impresa, e che fastidientis stomachi est plura degustare. Fermatevi ad un cibo e dategli tempo di cambiarvisi in nutrimento. Per me mi crederò a dismisura pagato di tutte le sollecitudini che mi costate se sarete utile a voi medesimo, unico oggetto fin ora delle mie cure. Voi lo promettete ed io lo spero: non c'inganniamo.
Al signor Buonaccorsi mille abbracci, riverenze e saluti. Non trascurate il signor Peroni. Salutate tutti di casa, conservatevi e credetemi.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 23 Febbraio 1737.
Vi può mai cader in mente che le due opere da me concertate siano nuove e mie? E quando avrei potuto immaginarle, non che scrivere? Dopo terminato il Temistocle son rimasto così stanco che né pure ho voluto addossarmi il solito annuo peso dell'Oratorio. Purtroppo dovrò ormai cominciare a preparar materiali per le due opere dell'anno corrente; pensiero che mi amareggia anche il presente riposo.
Mi pare di respirare quando sento l'esattezza con la quale mi favorisce il mio caro signor Peroni, ed il buon cuore con cui lo fa. Perciò non posso mai insinuarvi abbastanza di assisterlo, servirgli, e fargli comprendere a qual segno io me gli credo tenuto.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Febbraio Buonaccorsi Peroni Febbraio Temistocle Oratorio Peroni
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