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      E quantunque io conosca a proprie spese la poca uniformità che incontrasi in noi fra le operazioni e le massime, pur non dispero che l'assidua regolarità del pensare non comunichi alla fine qualche regolarità alle nostre azioni, almeno a quelle che non nascono da impeto di passione, e che, divenuta abito la frequenza del buon uso delle conoscenze, quando non si ha da contrastar con la macchina, possa rendersi la nostra parte ragionevole valida abbastanza per reprimere i tumulti e le ribellioni dell'altra. Non so se mi spiego quanto vorrei, ma la somma si è che io, sebbene non vegga pronto nell'opere l'effetto delle buone massime, così in me che negli altri, spero che, frequentate, debbano una volta produrlo.
      Ieri mi fu consegnata una lettera del signor Leone Recuperati, alla quale ho già risposto; onde, dopo averlo nuovamente riverito a mio nome, avvertitelo che mandi alla posta. Sopra l'affare ch'egli mi propone, non ho potuto scrivere di più che offerire tutta la mia assistenza, fuorché dove si tratti di sostenere il pubblico carattere d'agente, che a me non sarebbe permesso. Rinnovate le mie offerte, e ringraziatelo dell'onorata proposizione che ha fatta della persona mia.
      Mille abbracci al mio signor Peroni ed infiniti saluti a tutta la casa gentilissima Morei. Riverisco umilmente mio padre e tutte le persone che ci appartengono.
     
     
     
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      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 15 Giugno 1737.
     
      Un poco più tardi di quello che corrisponde alla data de' 10 di maggio mi giunge la gentilissima lettera di V. S. illustrissima, ripiena al solito delle sue in eccesso obbliganti espressioni.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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