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      Altre sono le difficoltà ch'io incontrerei in questo soggetto: in primo luogo il numero considerabile degli scrittori che l'hanno trattato; in secondo luogo la somiglianza col sacrificio d'Ifigenia posto in iscena da Racine con esito sì felice che molti dotti si sono ingratamente dimenticati delle prime sorgenti dond'egli ha derivate le più eccellenti bellezze di codesta sua tragedia: ne hanno fornito la nostra lingua ed il nostro teatro, ed a forza di replicate rappresentazioni ogn'uno ha quasi in memoria tutti i più teneri incontri di questa azione. In terzo luogo non mi par facile il restringere l'azione suddetta in una misura di tempo tollerata dalle regole. Dopo l'incontro di Jefte con la figliuola vi sono certi piagnistei che ne differiscono ben due mesi il compimento. Ma più di tutto questo mi dispiace la dubbiezza del carattere del protagonista. Il testo non lo definisce, e gli espositori si dividono in disapprovazioni ed in lodi. Veggo che il vostro amico è del partito de' primi, ed ha grandi antesignani; ma pure non ha minor contradittore che san Paolo, il quale scrivendo agli Ebrei lo propone per esempio di fede e lo include nella serie de' più venerati personaggi dell'Antico Testamento. Queste sono difficoltà, ma non rendono l'impresa impossibile. Dite all'amico che ci pensi, perché sia preparato prima d'imbarcarsi.
      Voi m'andate tanto punzecchiando, che alla perfine farete scuotere la mia pigrizia. Se mi lasciano in pace, nella state prossima porrò le mani nel trattato tanto atteso.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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