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      In mezzo alle mie necessarie occupazioni non ho trascurato di leggere attentamente quanto gli è piaciuto inviarmi, ed ho ritrovato non meno ne' suoi che ne' versi di codesto signor abate Costanzi una gran capitale di felicità, di vaghezza e di fantasia, che promettono anche più di quello che presentemente producono, ma che fra poco produrranno. S'io volessi comunicarle per lettera i luoghi che più degli altri ho ammirati e le difficoltà che di tratto in tratto mi sono occorse, mi bisognerebbe quell'ozio che l'augustissimo mio padrone non mi lascia, onorandomi de' continui ordini suoi. Ma la felice indole d'entrambi loro, l'inclinazione e l'esercizio non abbisognano di piloti. Io veggo che giungeranno ben presto anche più oltre di quello che mai avessero potuto proporsi. Mi sarà sempre caro di leggere di tempo in tempo le nuove loro produzioni e di compiacermi del mio veridico presagio. Ed offerendo così a lei che al suo congiunto la sincera servitù mia, la prego a comandarmi ed a credermi.
     
     
     
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      A STELIO MASTRACA - VENEZIA
     
      Vienna 19 Luglio 1738.
     
      Benché io non abbia ancora terminato un componimento che per ordine augustissimo sto scrivendo e che m'ha fin ora distratto dal commercio degli amici, per interrompere la prescrizione vi darò una brevissima seccatura. Son geloso della vostra amicizia e non vorrei che potesse mai cadervi in mente ch'io la trascurassi per colpa mia. Non dubito che mentre io invita Minerva vado raffazzonando al meglio che posso una Festa teatrale per il dì 28 d'agosto, voi avrete ridotta a termine un'altra opera intera e già ne prevengo il piacere.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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