Se non m'inganno, fatemene parte, ed io con la solita libertà vi dirò quello che ne sento, fondato su l'esperienza della esemplare vostra docilità. La seccatura per vostra buona sorte finisce. Ho lasciato affollarmi tante lettere per non rubar tempo alle Muse ne' due sabbati scorsi, che oggi non so d'onde incominciare. Amatemi come solete, comandatemi e credetemi.
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A MATTIA DAMIANI - PESCIA
Frain 13 Settembre 1738.
Egualmente grato che inaspettato mi giunge il cortesissimo foglio di V. S. illustrissima in data dei 18 d'agosto; ed avendo dovuto venirmi a ritrovare in Moravia, dove io sono da tre settimane a goder l'aria della campagna, mi si è ritardato il piacere di riceverlo più di quello che ella per avventura non si era figurata e che io certamente vorrei. Le resi già da lungo tempo le dovute grazie del prezioso dono che le piacque di farmi, e che io gelosamente custodisco come pegno della sua pregiabilissima amicizia; ma d'indi in poi non solo non ho più ricevute sue lettere, ma non mi è riuscito neppure di rintracciar novelle di lei, per quante diligenze abbia usate, richiedendone il signor marchese Bartolommei, il signor commendator Ricci, e quanti cavalieri toscani sono capitati alla nostra Corte. Mi congratulo ora seco del suo nuovo impiego appresso a codesto degnissimo prelato, del merito del quale ella mi ha reso veneratore con la descrizione che si è compiaciuta di farmene.
L'egloga filosofica che ella ha scritto non dubito che corrisponderà alle altre sue poesie di cui mi ha fatto parte, onde desidero a suo tempo di vederla.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Muse Settembre Moravia Bartolommei Ricci Corte
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