Ma alla fin fine vi desidero allegro e non oppresso, e questo colpetto inaspettato basta per mettervi in movimento. Me pone in movimento abbastanza un comando dell'augustissimo mio padrone il quale, avendomi clementissimamente ordinato di scrivere un nuovo Oratorio su la Passione di Nostro Sig. Gesù Christo; mi fa clementissimamente impazzare: perché avendone scritti diversi sul soggetto medesimo non so più dove darmi di testa. Felice voi! Che mentre io sarò alle mani con Profeti e Santi Padri, andrete uccellando costì il prossimo vostro, e curando la vostra cuticula.
Il Bettinelli mi ha scritto, e gli ho risposto. Vi rendo grazie della diligenza usata nell'informarvi ed informarmi. N[on vi] mando l'ultima serena[ta] p[erch]é non è impressa. La vedrete se il Bettinelli la vuole includere nella ristampa che dice voler fare di tutte l'opere mie, perché in tal caso ne farò far copia e gliela manderò. Intanto aspettate pacificamente perché non merita la vostra impazienza. Amatemi com'io faccio. E credetemi.
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A MATTIA DAMIANI - PESCIA
Vienna 3 Gennaio 1739.
Se la gratissima lettera di V. S. illustrissima avesse ritrovata in Vienna l'A. R. del granduca di Toscana, non so con quanto profitto, ma certamente con sommo piacere, avrei di mia persona eseguiti gli ordini suoi. Ora non saprei per qual via utilmente assisterla, poiché lo scrivere a dirittura sarebbe un passar da temerario senza giovarle, e dalle persone che sono intorno all'A. S. io non ho diritto né motivo di sperar che cortesia e gentilezza, fondamenti poco solidi per fabbricarvi sopra.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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