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      Ma questo vuol farsi con destrezza, con rispetto e senza calore, perché l'avvertimento che irrita, sia pure egli giusto quanto vi piaccia, produce quasi sempre contrario effetto da quello che si propone. Non vi dolete del poco frutto de' vostri presenti sudori, anzi andate in traccia delle occasioni di sudare, anche con la certezza di non averne mercede. Giova per ora a voi che il vostro nome si senta frequentemente nel fòro. e che sia numerosa la schiera de' vostri clienti benché infecondi: questi debbono far l'ufficio degli uccelli ciechi nel paretaio, che si comprano e si nutriscono perché chiamino gl'illuminati. Non potete immaginarvi la mia impazienza di vedervi stabilito. Penso che in questa universal tempesta io potrei far naufragio, e dovrei vedervi sommergere senza potervi soccorrere. Considero ch'io son mortale, e che mi farebbe uscir troppo amaramente da questa vita il pensiero di lasciarvi senza sostegno, e sospiro ardentemente il piacere di vedermi amato da' voi, non solo persuaso come già sono, ma convinto dalla pruova di non dover l'amor vostro al vostro bisogno.
      Saluti a tutti di casa, un tenero abbraccio all'onoratissimo signor Peroni, e voi conservatevi e credetemi.
     
     
     
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      A STELIO MASTRACA - VENEZIA
     
      Vienna 1 Agosto 1739.
     
      La mia svogliatezza mi ha trasportato più di quello che bisognava a differire un lavoro per la Corte; ma finalmente il tempo s'avvicinava, ed ho dovuto affollarmi. Ecco la ragione che da qualche settimana non ricevete mie lettere. Oggi, se le novelle che riceviamo in quest'ordinario d'Ungheria mi lasciassero l'animo tranquillo, sarebbe il tempo di far lo scrittore eloquente; ma per verità non me ne sento l'umore, e non è poco che per interrompere la prescrizione vi dia notizia di mia salute e ne dimandi della vostra.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Peroni Agosto Corte Ungheria