Sono state qui composte una quantità di musiche, e, come a Venezia, nessuna ha incontrato approvazione. Quella che si canta è la mia, con la quale è nata, e ch'io feci per ischerzo, e si sostiene col privilegio dell'anzianità. Eccovela. Pregate quelle signorine di non deciderne finché non l'abbiano provata più volte, perché la maniera di cantare la rende assai tollerabile, ed il suo maggior merito è che si adatta a tutte le strofe. Attendo con impazienza il primo tomo del Giornale ed i due Argomenti sopra a' quali, secondo il nostro costume, dirò sinceramente il parer mio. Intanto, sicuro d'esser amato, continuate ad amarmi e credetemi.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 12 Settembre 1739.
Il calore col quale voi declamate scrivendo contro il costume de' tempi correnti, mi fa argomentare quel che farete parlando. Se la vostra eloquenza potesse introdurre una riforma, io vorrei espormi con voi al pericolo di urtar nell'ira de' potenti; ma senza sperar di giovare né a se né ad altri, io non posso perdonarvi questa imprudenza. Cessate per l'amor di Dio di farmi sempre tremar per voi: riflettete che non siete il più infelice de' viventi, se non quanto volete esserlo: pensate che potete errare ne' vostri giudizi, e che, quando ancor non erraste, la copia de' conoscitori rende assai meschina la gloria della scoperta. Se poi l'abbondanza dell'atrabile non vi soffre tranquillo, scatenatevi contro Newton, contro Cartesio, contro Aristotile e gridate finché abbiate fiato. Fratel caro, se mi amate, e se vi amate, pensateci.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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