Vi sono certi vuoti che è necessario riempiere, e non importa di che: questi sono frequenti nel commercio umano, e chi non ha la lubricità suddetta si trova spesso imbrogliato. Io non ho speranza di cambiar natura, onde soffritemi come sono. Mi rallegro che l'infermo sia fuor di pericolo, rallegratevene sinceramente a mio nome con nostro padre e baciategli per me la mano. Al signor Peroni non scrivo in questa settimana, per le ragioni medesime per le quali son breve con voi. Salutatelo da parte mia, non concedete tutte le vostre grazie all'Astrea in pregiudizio del povero Scipione, che alla fine anche egli come l'altra è vostro nipote ex fratre. Addio.
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A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
Vienna 5 Marzo 1740.
Fin ora il carnevale e presentemente la quadragesima mi tiene così occupato per la Corte, che mi riesce a pena di prender questo momento per rendere a V. S. illustrissima le dovute grazie per la gentil sua memoria. Le invidio la felice opportunità che a lei si è presentata di trattenersi alcun tempo con il dottissimo signor abate Gori, la di cui fama me ne fa sospirare la conoscenza. Se mai le cadesse per avventura in acconcio, lo assicuri dell'alto pregio in cui a gara d'ogni altro io giustamente lo tengo.
E perdonando ella la mia necessaria brevità, mi comandi e mi creda intanto.
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A GIUSEPPE BETTINELLI - VENEZIA
Vienna 15 Aprile 1740.
Voi, gentilissimo signor Bettinelli, vi scordate di me, ed io per vendetta voglio ricordarmi di voi. Nell'ultima mia lettera, accludendovi una picciola cambiale, vi pregai ad avvisarmi d'averla ricevuta, e d'informarmi se vada innanzi la ristampa delle opere del Guarini nella quale mi trovo associato.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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