Non avete fatto né l'uno né l'altro, e con tutto ciò eccovi il mio Isacco, che si cantò martedì passato nella cappella cesarea. Spero di scuotervi dal vostro sonno e di meritare in risposta alcun vostro comando, del quale pregandovi resto.
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AD ANTON FRANCESCO GORI - FIRENZE
Vienna 17 Settembre 1740.
Dal signor Rinaldo Bracci, che a dispetto delle scambievoli ricerche non ho ancora veduto, mi è stato lasciato in casa il gentilissimo foglio di V. S. illustrissima, pieno di espressioni a tale eccesso obbliganti, che il rossore di non meritarle tempera in me la concepita superbia per così desiderabile corrispondenza. Ella è troppo vantaggiosamente prevenuta a mio riguardo, né giova a me disingannarla, almen fin tanto che il merito della servitù mia mi assicuri il possesso della sua preziosa amicizia. Senza la testimonianza del nostro signor vicario Damiani, ella poteva immaginarsi quanto io rispettassi il suo nome. Ha già tanto ricevuto e tanto spera da lei tutto il mondo letterario, che ormai senza venerarla non si può vivere in esso. Ho trovati di questi medesimi sentimenti il signor marchese Bartolommei ed il signor baron Ficner, co' quali ho lungamente parlato di V. S. illustrissima; e m'assicurano che il serenissimo gran duca le rende la dovuta giustizia. Determini ella l'inclinazione del suo sovrano suggerendogli qualche opportunità di premiarla. Io m'offro a far qui le sue parti, e mi terrò fortunato se in alcun modo potrò aver conferito ad un'opera così degna. Intanto io, non men geloso del mio nuovo acquisto che impaziente di meritarlo, la prego a somministrarmene l'occasione ed a credermi con tutto il rispetto.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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