Per un corriere scrissi al signor Peroni; salutatelo, e pregate Dio, che dia costanza.
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AD ANTON FRANCESCO GORI - FIRENZE
Vienna 12 Novembre 1740.
Ricevei sabato scorso lo stimatissimo foglio di V. S. illustrissima, ma, stordito ancora dal terribil colpo della morte dell'augustissimo mio padrone, non mi trovai in istato di farle risposta. Non ho, a dir vero, ricuperata ancor pienamente la facoltà di ragionare, ma sono ormai tanto rivenuto dal mio stupore, che mi rammento quanto deggio alla sua eccessivamente parziale amicizia, e concepisco il rossore che mi produrrebbe il differir più lungamente l'assicurarla de' grati miei sentimenti.
Non so qual animo più incallito nell'esercizio d'una filosofica moderazione non fosse tentato di vanagloria alla generosa offerta d'una dedica di sua mano e di merci così preziose. Io, che troppo bisognoso di affaticarmi a superarle, non penso a dissimular le mie debolezze, confesso che, internamente convinto di non meritar tanto onore, ho pena di risolvermi a ricusarlo. Ma convien pure, riveritissimo mio signor abbate, ch'io le faccia alcune dimande. Ha ella pensato in primo luogo a se medesimo? Una somigliante dedica dee farsi a qualche persona d'alto affare, che proteggendo in contraccambio gli studi suoi entri a parte della gloria che la nostra Italia è per ritrarre da essi; ed io, mercé la mia insufficienza, non posso in altra guisa mostrarmi riconoscente che predicando le giuste sue lodi, delle quali per altro il silenzio a me solo recherebbe vergogna.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Peroni Dio Novembre Italia
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