Sa bene l'Eminenza Vostra s'io ho ragione d'aver questi sentimenti per lei. Ma no che non può saperlo, poiché il continuo pensiero di far sempre nuovi beneficii non le lascia tempo di ricordarsi i già fatti: lo so ben io, ed ho nell'animo così tenacemente impresse le innumerabili prove che Vostra Eminenza mi ha date della sua per me più che paterna benignità, che in qualunque tempo, in qualunque luogo, ed in qualunque fortuna mi sarà sempre il suo nome la più onorata, la più venerabile e la più cara memoria. Perdoni l'Eminenza Vostra l'ultima forse troppo ardita espressione, che mi è fuggita dalla penna: spiega essa la situazione dell'animo mio, ma non diminuisce d'un punto il divoto rispetto con cui sono.
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A EMANUELE TELLEZ DI SYLVA TAROUCCA - VIENNA
Czakathurn Decembris 1741.
Nel porgere all'Eccellenza Vostra le vivissime mie suppliche perché voglia degnarsi d'intraprendere, di regolare e di proteggere l'infelice mio affare di Roma, non faccio il torto al suo benefico genio di crederle necessarie, informato da cotesto degnissimo cardinale nunzio con qual generosità le abbia ella già prevenute, né avrei la temerità di reputarle efficaci a determinar l'Eccellenza Vostra, persuaso purtroppo del corto merito mio: benché e come mie non bastino, e come a lei dirette, non bisognino; pur sono esse tuttavia una specie d'indispensabil tributo, col quale io deggio palesare almeno la grata mia sincera e rispettosa attenzione. O di quanto son mai rinvigorite le mie speranze, or che sono nelle mani dell'Eccellenza Vostra, in cui veggo per mia buona sorte felicemente concorrere e la facoltà e il volere!
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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