Sicché mancandomi la lettera di Roma e materie di Vienna, io non vi scrissi la posta passata. Ed oggi non posso rispondere che alla lettera antica, perché la più fresca starà pigliando le stufe secche.
Così lode a Dio andremo contro battuta, finché dura questa pestifera persecuzione. Il nostro signor Perone fa ottimamente a prendere il suo comodo: salutatelo ed abbracciatelo a mio nome, dicendogli che mi sarà carissima la notizia di cui lo pregai, pur che non costi troppo a lui il procurarmela. Vi rendo grazie della sollecitudine che mostrate per la mia salute, ed io sono affatto del vostro sentimento sul poco soccorso che v'è da sperare dalla medicina. Io non ho trascurato di diluire con siero ed acque innocenti i miei pertinacissimi sali, ma non ne vengo a capo per questo. E finalmente un buon capitale di pazienza credo che sia l'unico ricorso. È vero ch'io non mi sento così oppresso come l'anno scorso, ma non posso però dir con verità di star bene, e muoio di voglia di dirlo. Ditelo intanto voi, ed avvisatemi che possan dirlo tutti di casa alli quali farete proporzionatamente a mio nome e riverenze e saluti. Conservatevi e credetemi.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 5 Ottobre 1743.
Debitore di risposta a ben cinque vostre lettere eccomi a purgar la mora sacculo parato. Dopo averle tutte nuovamente discusse trovo che non sono più che due i punti su i quali vi debbo il mio sentimento: cioè su l'impressione delle opere postume del nostro venerato Maestro, e sul rifiuto che voi pensate di fare dell'offerta fruttifera luogotenenza.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Roma Vienna Dio Perone Ottobre Maestro
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