Il vostro rifiuto mi piace, e non potete dubitarne, conoscendomi voi su questo gusto, purché i motivi siano quelli che producete, e che qualche ragion nascosta di non abbandonar le sponde del Tevere non vi abbia fatto pensare eroicamente. Il fatto è ch'io sospiro di vedervi stabilito, e che se le speranze che voi esaltate non si avvicinano alla certezza potrebbe rincrescervi l'aver negletto un comodo partito, che poteva rendersi decoroso con l'onesto uso che per distinzione degli altri io non dubito che ne avreste fatto. Finalmente, se il rifiuto è corso, scordatevene, se non è corso, pensateci. La settimana scorsa non ricevei lettere del signor Peroni, e perciò oggi non gli scrivo. Abbracciatelo per me e ditegli che sono impaziente di ricever lettere di questo ordinario per sapere nuove di lui. Riverite e salutate rispettivamente tutti di casa, amatemi come v'amo, e credetemi sempre.
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A GIUSEPPE BETTINELLI - VENEZIA
Vienna 23 Ottobre 1743.
È un nuovo tratto della vostra cortesia, gentilissimo signor Bettinelli, l'obbligante sorpresa che mi ha cagionata una cassetta di libri inaspettatamente consegnatami da questa dogana. Ma è motivo per me di confusione la dedica di cui vi è piaciuto onorarmi: la quale non saprei perdonarvi, se non a patto che mi facciate conoscere l'autore della felice nitidissima lettera che basta per distinguere questa sesta edizione. Io non posso ammirarne abbastanza, oltre la purità dello stile, il prudentissimo artificio col quale, dicendo a mio vantaggio quanto può dire un appassionatissimo amico, ha saputo ammirabilmente isfuggire certe solenni formule panegiriche, più atte a far che arrossiscano i lodati che a procurar loro la stima del pubblico.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Tevere Peroni Ottobre Bettinelli
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