Intendo che facciate quell'uso della salute che i savi fan del denaro, misurando così proporzionatemente le spese col capitale, che né l'avarizia neghi i dovuti soccorsi al bisogno, né la prodigalità inopportunamente ve ne defraudi. Prendete in buona parte l'ammonizione: fatene uso, rendetemi il contraccambio quando vi pare ch'io n'abbia bisogno. Chi ci avvertirà, se non ci avvertiamo fra noi?
La lunga descrizione che voi mi fate delle tante grazie che avete ricevute da cotesto signor auditor fiscale del S. Ufficio, mi fa prendere un'idea ben invidiabile del suo generoso carattere. Io voglio aver parte eguale con esso voi nel vostro debito; onde vi prego di protestarglielo a nome mio insieme con le dovute riverenze e rendimenti di grazie.
Dopo aver baciata la mano in mio nome al nostro buon padre, ditegli che questa mattina ho ricevuto dalla posta un grosso piego con dentro un libro legato ed una sua lettera, e che ho dovuto pagar dieci paoli e mezzo di porto: onde lo prego in avvenire d'aver più riguardo alla mia smuntissima borsa, che non merita d'esser dissanguata a favor delle poste, e con così poca necessità. Ditegli che da quando io servo la casa d'Austria, non ho più fatto sonetti per raccolte, santificazioni, matrimoni, ecc. Le mie occupazioni mi obbligarono sul principio a chiudere questa porta; ed il timore d'offender tanti, a' quali finora l'ho negato, m'impedisce ora di riaprirla. Addio, ristabilitevi come io desidero, ed andatemene avvisando, credendomi sempre.
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A MATTIA DAMIANI - FIRENZE
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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S. Ufficio Austria
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