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      Vienna 14 Novembre 1744.
     
      Dalla gentilissima di V. S. illustrissima, scritta da Firenze nello scorso ottobre e resami avanti ieri, sento con mio sommo dispiacimento che altre sue non mi sieno pervenute; sventura per altro dalla quale vanno esenti tant'altre delle quali si dorrebbe molto meno la perdita. Le rendo grazie della costante obbligantissima memoria che conserva di me, della quale ha voluto darmi così distinta prova nel parteciparmi il tanto difficile quanto onorato impiego al quale è stata chiamata e a cui presentemente dà opera. Circostanze bene invidiabili del medesimo sono e la conversazione del signor Lami e la vicinanza del signor Gori, persone delle quali il commercio dee produrre e frutto e diletto corrispondenti al vantaggio che da essa ritraggono le buone lettere e alla gloria che ne ridonda alla nostra Italia. Noi siam di nuovo fra i vicini tumulti di guerra, così poco amici alle Muse; e benché oggimai il costume ce ne abbia fatto perder l'orrore, non ce ne toglie però mille inevitabili incomodi. In qualunque situazione per altro, quando le piacerà esperimentarlo, troverà ella sempre in me la solita obbligatissima stima ed il solito.
     
     
     
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      A LUIGI DI CANALE - VIENNA
     
      Joslowitz 17 Giugno 1745.
     
      Persuaso a tante pruove della gran parte che voi per bontà vostra prendete nel mio procurato ristabilimento, differivo di scrivervi sino a potervene dare alcuna non dubbiosa notizia: ma a tenore del maligno costume della mia incomoda indisposizione, io vado guadagnando terreno con tal lentezza, che il mal presente non si distingue dal peggio vicino: ed il pessimo passato scema di vivezza nella memoria quanto più s'allontana; onde ha svantaggio nel paragone; ma benché manchi al mio miglioramento la parte più grata cioè il senso del medesimo, conosco, mercé le riflessioni ch'io faccio su le facoltà che vado racquistando, ch'io non sono così impantanato come sono stato, ed ho ragion di promettermi un continuo progresso ancorché lentissimo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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