Stato ch'io conto per miglioramento: e non pretendo di più nel corso dell'incominciato inverno. Vedete se son discreto. Venerate, amate e frequentate per me il degnissimo signor cardinale Paolucci che, oltre il rispetto dovuto al suo eminente carattere, è il più amabile composto che possa idearsi. Al nostro buon vecchio con cui intendo che sia questa comune, baciate in mio nome la mano. E voi se volete essermi grato conservatevi ed amate il vostro.
233
A GIUSEPPE BETTINELLI - VENEZIA
Vienna 27 Novembre 1745.
M'ha oltremodo consolato il paragrafo della vostra lettera, in cui mi parlate del nostro degnissimo signor Apostolo Zeno: tanto più che dal signor Ippolito Bertolani non avea quelle notizie di sua salute che io vivamente desidero. Non saprei dirvi a qual segno mi abbia obbligato la parte ch'egli prende nel miglioramento della mia: dopo avergli baciate le mani a mio nome, rendetegliene grazie senza fine, assicurandolo ch'io conservo per lui quel tenero ed affettuoso rispetto che ho concepito per la sua venerata persona fin dal mio ingresso nel paese delle lettere, e che gli auguro dal Cielo tutto ciò che a me stesso desidero. Voi amatemi, comandate e credetemi.
234
A FRANCESCO ALGAROTTI - DRESDA
Vienna 15 Gennaio 1746.
Carissima come qualunque cosa vostra e quanto merita una nuova testimonianza del vostro amore, m'è giunta la lettera che mi scrivete in data degli 8 del corrente gennaio: e quanto obbligante altrettanto inaspettato è stato per me l'amoroso rimprovero che in essa mi fate di non avervi fin ora assicurato d'aver letto il Congresso di Citera.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Paolucci Novembre Apostolo Zeno Ippolito Bertolani Cielo Gennaio Congresso Citera
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