Io il lessi e rilessi in Moravia, e con una mia non breve lettera (che avea allora il merito di costarmi considerabil pena per iscriverla) ve ne resi grazie, me ne congratulai con esso voi e ve ne distesi il mio giudizio, per ubbidirvi. Vi diceva in essa che l'idea m'era paruta pellegrina, vaga, ed una di quelle che con utile inganno non professano che lo scherzo e ravvolgono l'istruzione. Vi applaudiva su la verità e la costanza de' tre caratteri, e vi esprimeva quanto mi avesse divertito il comico di madama Jasette, il tragico di milady Gravely ed il pedantesco di madonna Beatrice. Commendava la locuzione scherzevole e festiva senza scurrilità, e ricca delle più belle merci dell'italiana eloquenza senza sito di scuola. Mi professava sensibile all'onore che ridondava ad alcune mie espressioni delle quali vi era piaciuto valervi, confessando che quelle di rozzi sassi, mercé l'amico artificio del maestro architetto, eran divenute parti di così eccellente edificio: tantum series juncturaque pollet! E concludea finalmente che bastava questo vostro scherzo per iscorgere quanta sia stata per voi la parzialità della natura, quale la vostra cura in secondarla, e di che peso sia ne' vostri pari la qualità con la quale caratterizza Omero l'eroe qui mores hominum multorum vidit et urbes. Questa mia lettera fu da me scrittavi e mandata o su la fin di luglio o sul cominciar d'agosto. D'ogni altra mia ho avuta regolarmente risposta, onde l'origine della mancanza dee esser costì. Se farete qualche diligenza, vi verrà facilmente fatto di rinvenirla.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Moravia Jasette Gravely Beatrice Omero
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