S'ei fosse in corpo di qualche uccel di rapina, verrebbe senza fallo a beccarmi gli occhi. Conservatevi, amatemi, che io non cesserò mai d'essere il vostro tenerissimo.
240
A NICOLÒ TENERELLI - NAPOLI
Vienna Maggio 1746.
La perdita d'un amico è la perdita per me meno soffribile: onde non trascuro alcun mezzo per evitarla. Questa mia naturale passione mi ha lungo tempo reso incredulo alle sinistre informazioni che mi sono pervenute della poco regolare vostra cura nel trasmettere ciò che di mia ragione esigete in Napoli. E questa medesima mi spinge ora, benché pur troppo convinto di tal verità, a somministrarvi una amichevole strada, per lettera, onde possiate scaricar meco la vostra condotta, o pure senza detrimento del vostro credito, con poco mio e nessun danno vostro, comporre meco segretamente il passato e provvedere alla scambievole quiete futura. Sarei inconsolabile se disprezzando voi questa delicatezza della mia costante, benché mal corrisposta amicizia, mi riduceste alla dura necessità di porre in opera contro di voi quelle pubbliche armi che lasciano nella riputazione di chi ne resta offeso ferite troppo difficili a risaldarsi. Da una pronta risposta vostra (che vi prego dirigere per la strada medesima, per la quale questa vi perviene) io regolerò i limiti della mia ragione o della mia condescendenza, come a voi piacerà, e vi assicuro che non mi troverete men pronto a dimandarvi perdono se potete dimostrarmi che vi abbia fatto torto il mio dubbio, che a dimenticarmi affatto del passato quando (trattandomi da vero amico) vogliate aprirmi interamente il vostro cuore e prender meco d'accordo tali misure onde non possano frapporsi in avvenire impedimenti alla propensione che confesso di conservarvi perpetuamente.
| |
Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
|
|
Napoli
|