Tre giorni sono, partendo da quello per quest'altro soggiorno, scrissi la seconda con la direzione diversa; e, dopo chiusa la lettera, me ne giunse una vostra da Vienna scritta da Dresda il dì 20 settembre. Ma il piacere di ricever le sospirate notizie di vostra persona mi fu molto scemato dalla certezza di vedere deluse le mie speranze della vostra compagnia, le quali a dispetto della pur troppo sospetta dilazione io aveva gelosamente nudrite. La nostra degnissima signora contessa d'Althann non saprebbe perdonarvi d'averla defraudata d'un piacere così aspettato, se quello di sentirvi render giustizia da cotesto sovrano, non le servisse di contraccambio. Io non mi rallegro con voi, ma invidio chiunque ha la facoltà di onorar se stesso onorandovi.
Sospiro le altre due lettere delle quali mi date contezza in quella che ho ricevuta, e particolarmente quella alla quale consegnaste i vostri versi sul commercio, che nel resto di questo nostro rustico soggiorno farebbero la mia delizia. Ma, per dir vero, comincio ormai a disperarne l'arrivo.
Al partir da Vienna un abate a nome del signor Kadghib mi consegnò un involto con la nuova impressione del vostro neutonianismo, ma non ebbi né pur agio d'aprirlo. Ve ne rendo intanto mille grazie, e mi riserbo al mio ritorno in città il piacere di scorrerlo di nuovo e darvene conto.
Ho scritto così per giuoco Il pentimento, a Nice, palinodia della canzonetta a voi nota. La legge, che mi sono imposta, di valermi delle parole medesime della prima per dir tutto il contrario, ha reso il lavoro difficile, e quasi troppo per uno scherzo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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