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      Sappiate dunque che io l'ho già letta molte volte e sempre con nuovo piacere; che mi pare ch'essa si lasci molto indietro l'altra sua sorella del commercio; che scintilla tutta d'un certo vivace fuoco poetico ond'è tutta ripiena d'anima in ciascuna sua parte; che vi sono de' versi che hanno subito occupato luogo nella mia memoria, e non saprei farli tacere, tanto essi vi risuonano, come per esempio:
     
      Il nuovo Achille tuo, che già nel senoL'omeriche faville agita e versa.
     
      Né il latino Ocean tentar nel greco.
     
      Giaceano a terra squallide e dolenti,
      Involte ancor nell'unnica ruina.
     
      Né ancor aveaMichelagnolo al Ciel curvato e spinto
      Il miracol dell'arte in Vaticano.
     
      E quella invida lodeChe solo in odio a' vivi i morti esalta.
     
      Degli erranti fantasmi ordinatriceAura divina.
     
      e altri molti che io tralascio per non trascriver la maggior parte della vostra lettera. È frutto in somma che mi fa compiacer de' miei presagi sul vigore del vostro ingegno, quando non se ne ammiravano che i fiori. Né vi cada in mente che questo mio giudizio sia un cortese contraccambio delle lodi, delle quali con tanta profusione mi caricate. Veggo assai bene che queste potrebbero risvegliarmi quell'invidia che non sono giunti gli scritti miei a meritare: mi compiaccio in esse della cagione che vi seduce, e trovo argomenti in loro d'esser più contento di voi che di me. Comunque la faccenda si vada, io confesso il mio debito, ma non intenderei mai pagarlo con la moneta adulterina di menzognere lodi, indegne di essere introdotte ne' sacri penetrali dell'amicizia.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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