Io vi auguro un lunghissimo esercizio del sacro ministero con la vostra amabile compagna, non mai fredda l'ara, sempre verdi le verbene, e così amica Lucina che veggiate d'anno in anno moltiplicarvisi intorno i felici germi della nuova fiorita ampia famiglia. Alla quale tutta vi prego di dispensare a mio nome, con la dovuta proporzione, e le mie riverenze e gli abbracci miei.
Vi prego d'assicurare il signor abate Vaselli e della mia riconoscenza e de' miei rispetti, offerendogli, per quello che vale, e l'amicizia e la servitù mia. L'orrida stagione, che già qui ci assalisce, non permette per ora pensieri di peregrinazioni. Ma, intanto ch'essa trascorre, potremo per avventura assicurarci se l'incendio marziale è affatto estinto in Italia o solamente sopito. Io temo tuttavia qualche coperta scintilla che lo rinnovi; e per ciò sospendo il corso delle idee che voi già vorreste mature.
Non è a mia notizia né il trattato Marmora taurinensia, né la dissertazione supposta, né il segretario che, secondo voi, dovrebbe averla intrapresa; e non ho trovato alcuno che ne sia più informato di me.
Oltre l'Ipermestra io scrissi l'Antigono per la Corte di Dresda, ed ho un Attilio Regolo quasi terminato e che non terminerò così presto, perché né la mia Corte ha bisogno presentemente d'opere né la mia testa d'applicazione. Conservatevi ed amatemi, ch'io vi sarò sempre.
P. S. Oh in quale agitazione ci ha tenuti il vaiuolo del nostro padrone! Lode al Cielo che siamo quasi rassicurati.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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