Ed il bello dell'affare sì è che nell'apparenza esteriore pare per lo più ch'io goda una perfetta salute, così a riguardo del colore che dell'abito di corpo non dimagrato, come fra tanti e così continui tormenti dovrebbe pur essere. Chi sa? forse alla buona stagione si avanzerà qualche altro passo; ed io son contento del tollerabile.
Non è vero che vi siano nuove mie opere pubblicate da due anni in qua: ho scritta una traduzione della Poetica d'Orazio, per sedurre i miei malanni; ma questa non è uscita dal mio tavolino. L'estate passata nella campagna di Moravia ho composta, per non saper che fare, la Palinodia o sia Il pentimento, a Nice, obbligandomi a tutte le rime della nota canzonetta della Libertà. Questa farò capitare a Vostra Eccellenza dopo scorsa qualche settimana, per riguardo della Corte alla quale sono stato obbligato di darla; ed io voglio usar l'attenzione di non pubblicarla il primo.
Alla signora principessa di Cariati la supplico di rassegnare i miei più devoti ossequi con mille rendimenti di grazie per così generosa ed obbligante memoria, alla quale corrisponde certamente il mio inalterabile rispetto. La nostra incomparabile contessa d'Althann le manda mille tenerissimi abbracci. Ella gode, grazie al Cielo, ottima salute per nostra consolazione. La priego delle mie umilissime riverenze e ringraziamenti all'eccellentissimo signor conte suo consorte. E pieno di rispetto e di riconoscenza sono e sarò perpetuamente.
P. S. La signora contessa d'Althann non gli è certamente debitrice d'alcuna risposta, avendola data a tutte le lettere che ha ricevute.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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