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      Fin da qualche tempo ch'io vi risposi alla prima vostra lettera, tentai il signor conte di Plettemberg su l'affare commesso: l'irresolutezza con cui allora mi rispose, e gli intoppi indi frapposti alla partenza di lui, non mi fecero avventurare altro passo. Ora non so in qual situazione stanno le cose: ma oggi andrò ad augurarli un felice viaggio, e tenterò il guado di nuovo; alla peggio il signor Urcinelli sarà ben prevenuto da me, e non dubito ch'egli varrà molto. Profittatene al suo arrivo. Amatemi, conservatevi, e credetemi.
     
     
     
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      A FRANCESCO ALGAROTTI - BERLINO
     
      Vienna 29 Marzo 1747.
     
      Con l'amabilissima vostra lettera del dì 3 del corrente marzo mi avete, amico carissimo, ricolmato di piacere non meno a vostro che a mio riguardo. Per voi, ch'io amo quanto cosa amabile amar si possa, esulto nel vedervi innoltrare a gran passi nel cammino dell'eternità co' vostri assidui eruditi sudori; e per me mi compiaccio di così illustri argomenti dell'amor vostro, quali sono i preziosi doni co' quali me ne andate di tratto in tratto assicurando. Quest'ultimo è ben degno della compagnia degli altri che lo precedono. Ho ammirato fra molte altre cose meritevoli d'ammirazione la destra cura di andar variando con le frequenti imagini l'uniformità noiosa che sarebbe stata prodotta da una meno ornata lista d'eroi, che doveva dalle due rivali recitarsi, e nel breve spazio che vi siete prescritto. Non vi parlo dello stile, né della ormai proporzionata fecondità de' pensieri, alla quale avete saputo prescriver legge senza scemar vigore; perché già altre volte ve ne ho fatto parola.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Plettemberg Urcinelli Marzo