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      Mi congratulo con esso voi della vostra gloriosa platonica peregrinazione, che fa tanto onore a voi e sta degnamente fra le altre lodi di chi ve la prescrive. Amatemi, come io vi amo, e credetemi costantemente.
     
     
     
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      ALLA CONTESSA DI SANGRO - NAPOLI
     
      Vienna 15 Aprile 1747.
     
      Mi onora a tal segno e solletica in guisa tale la mia vanità il suo desiderio di mie lettere provato dalla ingiusta accusa di negligenza che Vostra Eccellenza mi ripete nel veneratissimo suo foglio del 7 del caduto marzo, che (potendolo con somma facilità) io trascuro a bello studio di difendermi, anzi le rendo vive e sincerissime grazie d'un'ingiustizia di cui son superbo. La moderazione poi con la quale ella riguarda ciò che scrive non è misura del giusto pregio in cui tengo la sua eloquenza, nella quale ritrovo tutti i caratteri di una bella mente non contaminata dalla pedanteria. Ed io sono molto più contento di quelle amenità che somministra ad alcuni suoi favoriti terreni la maestra ed industriosa natura, che di tutti i parterri e bersò e di mille altre ridicole invenzioni che intraprendono d'adornarla e la disfigurano. Volesse il Cielo, riverita mia signora contessa, che le mie indisposizioni fossero solamente morali! contro di tali morbi io ho farmachi potentissimi, e sarei indegno di vivere se, avendoli tanto praticati nei versi miei, fossi poi così poco atto a farne uso ne' miei bisogni. Non mi creda così fanciullo. La teorica e la pratica delle vicende umane non mi hanno lasciato per esse se non se quella sensibilità che esse meritano.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Vostra Eccellenza Cielo