Il Signor ve l'accresca, e ne faccia anche qualche picciola parte a questa mia debole animuccia, che, memore del passato e mai soddisfatta del presente, non ha coraggio d'immaginarsi un desiderabil futuro. Al degnissimo nostro signor marchese d'Ormea, cui vi prego di far presente la giusta mia venerazione, stanno assai bene certi franchi ed animosi pensieri che fanno il patrimonio del mestiere che egli con tanta lode professa; ma a me nato, per dir così, ed allevato fra le gonne delle povere Muse, che sono al fine donnicciuole, convengono assai più certe dubbiezze che per l'esterna somiglianza paiono ad alcuni prudenza, ad alcuni altri timore.
Il signor marchese d'Ormea, il signor conte Braun, e voi con loro, fate troppo onore agl'inventori della favoletta della ballerina col vostro sdegno. Come evitare la sciocca loquacità d'una sì gran parte de' viventi? Forse un equivoco ha dato origine a questa voce, senz'altra colpa d'alcuno che la soverchia credulità o la passione d'esigere l'attenzione altrui per mezzo di curiosi racconti. Comunque la cosa vada, lasciateli cicalare, perché alla fine, quando ci andiamo avvicinando ad una certa età, non ci dispiacciono tanto queste imposture che accreditano il nostro vigor giovanile.
Alla gentilissima vostra sacerdotessa dite a nome mio tutto quanto è permesso ch'io possa dirle per mezzo vostro, e ditegli di più che, a dispetto de' miei proponimenti fin qui religiosamente osservati, non so come saprei difendermi dagli ordini suoi, quando il caso da voi temuto venisse pure ad avverarsi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Ormea Muse Ormea Braun
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