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      E questa mi pareva non disuguaglianza di carattere, ma diversità di situazione, senza la quale ogni carattere sarebbe insipido ed inverisimile. Qual uomo è sempre ragionevole e considerato? Qual uomo è sempre trasportato e violento? Il primo sarebbe un nume, il secondo una fiera. Dal contrasto di questi due universali principii delle operazioni umane, passione e raziocinio, nasce la diversità de' caratteri degli uomini, secondo che in ciascheduno più o meno l'una o l'altro o entrambi prevalgono; e questo concorso di principii diversi nel soggetto medesimo accorda il valore d'Enea con le frequenti sue lagrime, i deliri di Didone col senno che si suppone nella fondatrice d'un impero, e giustifica Orlando:
     
      Che per amor venne in furore e matto,
      D'uom che sì saggio era stimato pria.
     
      Ma volete ch'io vi dica un mio pensiero? Io credo che il dottissimo scrittore delle considerazioni suddette senta diversamente da quello che scrive. Io lo stimo piuttosto un umore allegro che, desideroso di divertirsi, si studia d'appiccare una zuffa poetica fra il signor Zeno e me, per farsi poi spettatore della commedia. Il paragone, ch'è la seconda parte ma la principale della sua lettera, pare visibilmente che non tenda ad altro; ma in questa parte non mi sento punto inclinato a compiacerlo. Io professo al degnissimo signor Zeno infinita stima e rispetto, e so ch'egli mi contraccambia con uguale amicizia; onde dite pure a chi ve ne richiedesse che io non dico meno del signor Apostolo di quello che l'autore medesimo delle considerazioni ne possa avere scritto, e che, superbo di essere stato degno di tal paragone, mi unisco di buona voglia con chi pronuncia a favor di lui.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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