Amatemi, e conservatevi, ch'io sono e sarò eternamente.
262
A GIUSEPPE MEDICI DI OTTAIANO - NAPOLI
Vienna 24 Giugno 1747.
Mi ha così sorpreso l'inaspettato eccesso di bontà con la quale è piaciuto a V. S. illustrissima di farmi parte de' poetici suoi lavori, ch'io ritrovo così poco felicemente espressioni al mio gradimento che titoli al merito mio. In mezzo per altro a tanta sorpresa non lascio d'ammirare quanto è giusto l'invidiabile franchezza, con la quale ella su la primavera ancora degli anni suoi passeggia sicuro le più ardue, le più scoscese e le più intricate vie di Parnaso. Né difficil presagio è l'imaginarsi quali sian per essere i frutti d'un terreno già fecondo di questi fiori. Sento tutto il prezzo dell'obbligante sua istanza per le richieste correzioni, ma conosco altresì che un così gentil comando esige più gratitudine che ubbidienza. Onde assicurandola della prima, e supplicandola a somministrarmi proporzionate opportunità onde esercitar la seconda, pieno della dovuta stima mi sottoscrivo.
263
A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - DRESDA
Vienna 22 Luglio 1747.
Ancorché la carissima vostra lettera dei 4 del corrente luglio mi fosse pervenuta senza data, senza nome, e scritta da mano ignota, avrei subito riconosciuto in essa il mio Pasquini. Quegl'impeti, quei bollori, quella vivacità d'espressioni e quella sdegnosa intolleranza sono tratti che non permettono equivoco. Ed è possibile che dopo tanti anni di pubblico concubinato con le Muse vi giunga ancor nuova la sorte di tutte le opere poetiche, esposte per natura alla vana loquacità, non che all'esame d'ognuno?
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Giugno Parnaso Luglio Pasquini Muse
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