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      Ne ho ritrovati i versi fluidi e numerosi, lo stile ornato e poetico quanto conviene al genere drammatico; e sono pochissimi i luoghi ne' quali parmi che abbiate rallentato l'arco e dove vi bramerei più sostenuto; ma per questi abbiamo il passaporto d'Orazio: Verum opere in longo fas est obrepere somnum.
      V'è copia sufficiente, e non pedantesca, di belli pensieri e di solidi sentimenti, non meno acutamente concepiti che lucidamente prodotti. Oltre alcune che si distinguono dalle altre, le ariette sono tutte armoniose e felici. In somma, ripetendo ciò che mille volte vi ho detto, io non ritrovo molti al presente che in queste poetiche facoltà mi contentino al par di voi. Ma dopo la lunga nostra consuetudine voi non ignorate certamente quanto io sia stitico e difficile, onde non vi parrà strano se io conservo il mio carattere con un amico che non mi vuol che sincero. Vi confesso dunque liberamente che avrei desiderato maggior moto in tutta l'opera vostra, o, per ispiegarmi più acconciamente, meglio stabiliti i principii di que' moti che vi siete proposto d'introdurvi. Non possono prendere gli spettatori tutta la parte che voi vorreste nelle agitazioni delle persone rappresentate, perché non le avete per tempo rese loro odiose o care abbastanza. Se non rimoviamo da bel principio l'animo dell'uditore dalla naturale sua tranquillità, non si rende egli mai più abile a seguitarci; anzi divien sempre più torbido e isvogliato sino alla nausea di quelle bellezze medesime che l'avrebbero, anzi che pur l'hanno altre volte dolcemente solleticato e sedotto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Orazio Verum