E chi poi non è iniziato ne' misteri poetici, sentendo il rincrescimento senza ravvisarne la cagione, accusa spesso ciò ch'è più degno di lode: come appunto il bambino infermo, che, non atto a distinguere l'offesa parte che nasconde il principio del suo dolore, o ne addita l'una per l'altra, o si lagna indifferentemente di tutte. Questo è il mio parere e il mio parere non decide; ma quando ancor decidesse, supplicate cotesti critici di proporvi un archetipo perfetto. Io non saprei suggerirvene alcun altro che la mia costante amicizia, di cui non avete pruova leggiera in questa pericolosa sincerità ch'io pongo in uso arditamente con voi. Graditela, contraccambiatela, amatemi e credetemi.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 26 Agosto 1747.
È in data del 2 di luglio l'ultima amabilissima vostra lettera; brevissima a rispetto della sete inestinguibile che mi trovo di cicalar con esso voi, nella maniera almeno da così enorme separazione permessa; ma lunga per altro abbastanza per servirmi d'argomento della parte che mi concedete ancora nel vostro cuore, senza qual circostanza non avreste certamente potuto sacrificar tanto tempo e tanto lavoro. La convenienza, la civiltà, la gentilezza e tutti gli altri comuni legami della società civile non sogliono ispirar tanta pazienza. Una pruova sì convincente della tenera vostra amicizia, aggiunta alle antiche testimonianze ed alle nuove proteste, mi rende così sicuro dell'amor vostro, che di tutt'altro più tosto che di questo dubiterei.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Agosto
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