Questi è il maestro di color che sanno.
Non trovai maggiori inciampi nelle sue categorie che nelle idee di Platone, nella trepidazione degli atomi d'Epicuro, ne' numeri di Pitagora, nella materia sottile di Renato e nell'attrazione di Newton. Né mi parve più che bastasse per pronunziar decisivamente contro Aristotile l'aver trascorsa l'arte di pensare d'Arnoldo, i principii e le meditazioni di Cartesio, l'aver a memoria il primus Graius homo di Lucrezio, il sapersi scagliare anche fuor di proposito contro i Gesuiti e contro la bolla Unigenitus, e l'esser provveduto delle Lettere provinciali, d'un Petrarca, d'un Casa, e d'un paio d'occhiali; inventario del grande arredo che ostentava nel tempo della mia adolescenza tutta la giovane illuminata letteratura. Ma dove siamo trascorsi? Vedete, amico, ch'io vado invecchiando, poiché comincio a compiacermi del cicaleccio. Or ritorniamo in istrada. Si è dunque e immaginata e fervidamente intrapresa la traduzione della Poetica d'Aristotile: ma sul bel principio dell'opera ci siamo trovati intricati in un ginepraio da non uscirne sì di leggieri. Fra i luoghi dell'autore stesso, almen per noi, non limpidamente prodotti; fra quelli che la malignità degli anni e l'imperizia de' copisti ha mal conci e sfigurati; e i molti ne' quali, per se stessi chiarissimi, l'acuta vanità de' commentatori ha introdotte contraddizioni, ci siamo ad un tratto arrestati, quasi disperando di poter mai supplire a tante mancanze e accordar pifferi così dissonanti; ciononostante io mi sento ancora inclinato a tentar di bel nuovo il guado, forse nel prossimo inverno.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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