Amatemi voi intanto quanto io veracemente v'amo: donate all'inestinguibile sete di ragionar con voi la poca discreta estensione di questa lettera; conservatevi e credetemi.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Joslowitz 29 Settembre 1747.
La carissima vostra del 2 del corrente è venuta a trovarmi fra le amene campagne di Moravia, ove io sono già da quattro e più settimane lontano dallo strepito cittadino, in traccia di quella salute che mi si mostra sempre vicina e quando son per coglierla mi cuculia. Sono errante in due vaste signorie della incomparabile contessa d'Althann, dove la generosità della magnifica ospite, la nobile varietà de' concorrenti, l'abbondanza di quanto soverchia alla delizia non che al bisogno, i signorili alloggi, i siti, l'aria, le passeggiate, i trattenimenti, e tutto il tenore in somma d'una vita soltanto rustica quanto basta a renderle i vezzi della semplice natura senza defraudarla di tutti i comodi dell'arte, e sopra tutto i sensibili vantaggi ch'io riconosco in questa tranquilla segregazione dalle cure civili nella mia disordinata macchinetta, mi fanno dimenticare anche i malanni che porto meco, e che, o per la ridente disposizione dell'animo mio, o perché questa ne sia veramente cagione, mi paiono, o sono, in considerabil parte scemati. Ecco le nuove che voi desiderate, e che solamente io cerco, per non ritrovare in altri di che turbar la mia pace.
Io vi scrissi la prontezza della signora contessa d'Althann a voler compiacere il padre Paoli, ma non vi tacqui le difficoltà che v'erano per ridurla ad effetto; onde la vostra espettazione ha trasceso il capitale delle speranze: ma voi siete per natura inclinato a sperar bene, e me ne congratulo con esso voi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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