Le rendo grazie del primo a proporzione e del piacere che già ne ho ritratto e di quello che in avvenire replicatamente me ne prometto; non mi trattengo a bello studio nelle seconde, così per non compiacermene soverchiamente, anche nel ricusarle, come per non fare a me stesso svantaggio disingannandola: e mi sottrarrei ben volentieri all'adempimento dell'ultima, se ella avesse minacciato men rigoroso castigo alla trasgressione del suo comando; ma costretto a procurarmi il merito di così pericolosa ubbidienza, eccomi qual ella mi domanda.
L'argomento della sua Festa è grande, maestoso e proporzionatissimo all'occasione: lo stile è felice con nobiltà, e nobile senza timore, chiaro, numeroso, poetico, e tale in somma ch'io non reputo sicurissima la cura di migliorarlo: i pensieri son giusti, veri e connessi; e ne sarei ancora più soddisfatto se la copia loro corrispondesse alla qualità. La condotta è semplice e naturale, ma forse più del bisogno. Quell'ordinato e quasi cronologico racconto de' fatti d'Alessandro, comeché vivamente colorito, potrebbe addossarle l'antica taccia di Lucano, a cui non per diversa ragione contrastano severi critici il titolo di poeta: ma non è questo il peggior effetto che può temersi da cotesta soverchia naturalezza, o sia omissione d'artificio. Quando destramente non si propone alcun oggetto principale che stimoli, che sospenda, che determini la curiosità dello spettatore, non teme questi, non ispera, non desidera cosa alcuna; sempre è dissipata e vagante e non mai riunita la sua attenzione, onde facilmente si stanca siccome per l'ordinario avviene a chiunque innoltrato in incognito viaggio non sa né quando né dove possa sperar di fermarsi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Festa Alessandro Lucano
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