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      Io non ho voluto mai legittimarlo, ma egli corre per l'Italia come mio. S'io potrò rinvenirne uno non isfigurato, il correggerò, e con una breve dichiarazione al pubblico della verità istorica potrà accrescere la nuova edizione. In corrispondenza poi di queste mie cure esigo anch'io qualche condizione: la prima si è che voi vogliate obbligarvi ad assister costì alla correzione della stampa, e ad informare con una brevissima lettera i leggitori degli enormi difetti delle altre impressioni e de' pregi della nuova, senza entrar punto né poco ne' soliti panegirici dell'autore, per l'ottima ragione d'essergli voi troppo amico, e giudice però soverchiamente parziale. Conviene in secondo luogo che i signori Walther mi persuadano della eleganza della loro ristampa, inviandomene il saggio in un foglio ed obbligandosi solennemente con esso noi di rimaner saldi in ciò che promettono; ma su questo soggetto abbiamo parlato abbastanza.
      Godo che il mio Demofoonte sia caduto fra così maestre ed amiche mani come le vostre. Fatene pure quell'uso che vi piace, ch'ei non ne sentirà certamente svantaggio.
      Oh quanto v'invidio la vicinanza di cotesto degnissimo monsignor Archinto! Io ne venerava da lungo tempo il merito, ma nel suo passaggio per questa Corte si è infinitamente accresciuto il mio rispetto e la mia stima per lui. Rendetegli, vi prego, a mio nome umilissime grazie della benigna memoria che di me conserva; assicuratelo degli ossequiosi miei sentimenti e de' voti miei per la sua salute, su la quale io mi vado fabbricando in mente mille ridenti e felici idee del tempo avvenire.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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