Ma col nome di Dio, se saprò una volta spiegarmi, questi segni di rispetto non consistono sempre nella dritta, per le ragioni di sopra addotte e per altre che non ho voglia di scrivere. Così mi sono spiegato col signor barone Diescau, col signor Hasse, e con voi, benché più succinto, come con uomo del mestiere. Sicché voi avete ragione esigendo che Dircea ceda il luogo in teatro a Creusa, ma secondo me avete torto se pretendete sempre la dritta per il luogo più degno. Ma prima che giunga questa mia risposta spero che sarete tranquillo in virtù di ciò che ho scritto al barone Diescau.
Quando avrò veduto il Boileau di cui finora non ho novella, ve ne dirò il parer mio. Intanto vi dico che, se devo mandar cinque tomi in-4 a foglio a foglio corretti per la posta ordinaria, se ne risentirà e la mia e la borsa dei signori Walther. Perciò vi scrissi che v'informaste da loro se aveano maniera d'evitare tale inconveniente, e che mi dirigessero su questo punto. Di più, essi non mi dicono né quali ornamenti né qual carta pensano d'impiegare; ma v'è tempo per tutto.
Vi rendo ben grazie infinite dell'offerta vostra assistenza all'edizione proposta, della quale non avrei mai dubitato. Addio. È tardissimo, e temo che parta la posta. Amatemi, ch'io sono.
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AL BARONE DIESKAU - DRESDA
Vienna 21 Febbraio 1748.
È falsissimo, a creder mio, che la destra o sinistra mano decida della preminenza de' personaggi in teatro. Debbono destinarsi questi luoghi a seconda dei bisogno delle azioni. Conviene, per ragion d'esempio, che l'attore si trovi vicino a chi dovrà trattenere, assalire, difendere, parlare in secreto o far altro che potesse riuscire incomodo per avventura o ridicolo in diversa situazione.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Dio Diescau Hasse Dircea Creusa Diescau Boileau Walther Febbraio
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