A questi luoghi rifletto così poco, che non penso di situare i personaggi se non al bisogno ed al comodo delle azioni che debbono farsi da loro: ancor che si trovi a sinistra il superiore, preceda d'un picciol passo e sarà nel luogo più degno. È vero che l'ignoranza che ha regnato nel nostro teatro drammatico ha quasi stabilita la diritta come luogo più onorato, ma è vero ancora che non convengono in questo stabilimento né tutti i secoli né tutte le nazioni delle quali s'imitano sul teatro i costumi, e voi sapete che in gondola a Venezia siede a sinistra il più degno. Né io ho voluto servir mai a questo errore, benché comune, quando il secondarlo ha recato il minimo incomodo alla necessaria coecuzione delle azioni. È facile (ancor che non me ne rammenti) ch'io abbia detto che la maniera come io scrivo i personaggi in principio d'ogni scena delle opere mie possa servir di regola a situarli nel teatro; so ch'io ho procurato d'aver questa attenzione nello scrivere i miei originali, ma io son uomo soggetto ad errare, e non si è fatta né pur una impressione delle opere mie me presente, come voi sapete: onde nel caso in cui si tratta, parlando così chiaramente la natura dell'imitazione, prima che credermi contrario a questa era giusto o di perdonarmi come ad uomo distratto, o a compatirmi come sfortunato nella impressione: caro amico, voi conoscete il mio core, e sapete quanto è vostro, onde intendete senza ch'io lo spieghi sino a qual segno mi dolga il dovere dissentire da voi.
Pregate la signora Faustina di darmi occasione onde ricompensarmi un così sensibile rammarico, e credetemi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Venezia Faustina
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