Amatemi voi, come io vi amo; conservatemi il luogo che ho immeritatamente occupato nell'animo gentilissimo della vostra amabile sacerdotessa, e credetemi costantemente.
282
AD EMANUELE DI RICHECOURT - FIRENZE
Vienna 14 Maggio 1748.
Il rabbino signor Isacco Pereira, Ebreo gerosolimitano (della cui dottrina abbiamo fatto lungo uso il signor conte Canale ed io in alcune nostre curiosità letterarie), partendo di Vienna alla volta di Livorno, luogo di sua dimora, sospira particolarmente colà l'autorevole patrocinio di Vostra Eccellenza affinché non soffra in oppressione da' suoi superiori Ebrei toscani, generalmente nemici degli stranieri e specialmente degli Asiatici. Dice averne già fatta dolorosa esperienza, e crede che possa efficacemente giovargli appresso l'Eccellenza Vostra una mia raccomandazione. Mi fa tanto onore questa sua credenza ch'io non ho la superiorità di disingannarlo. La supplico dunque umilmente a voler secondar questa mia vanità, difetto alfine da perdonarsi a' poeti. Tanto più che non dimanda il mio raccomandato se non se difesa dall'oppressione; io non ambisco se non che Vostra Eccellenza lasci credere di dovere alle mie preghiere ciò che naturalmente otterrebbe dalla sua giustizia; e pieno intanto del solito ossequioso rispetto divotamente mi dico.
283
A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 8 Giugno 1748.
La carissima vostra del 15 dello scorso mese, scritta nell'uscir dagli esercizi spirituali, è tutta ripiena di carità cristiana, la quale, congiurando con le affettuose disposizioni del vostro cuore a mio vantaggio, vi fa eccedere anche più del solito ne' miei panegirici.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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