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      Mi onora a tal segno quel suo errore, ch'io non ho coraggio per disingannarlo. Se piacesse mai all'Eccellenza Vostra di secondarlo, io ne sarei gloriosissimo. In altro caso sarà sempre per me gran prezzo dell'opera l'aver saputo rapire una opportunità onde rinnovare a Vostra Eccellenza la memoria dell'antica mia profonda venerazione, che a gara del distinto suo merito si è andata di giorno in giorno aumentando, e che mi farà essere perpetuamente.
     
     
     
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      A UN AMICO
     
      Vienna 17 Ottobre 1748.
     
      Compensa veramente con usura troppo funesta il piacere di ricevere un vostro carissimo foglio l'amarissima notizia della morte del signor Castellani, vostro degnissimo e mio veneratissimo amico; considero quanto sensibile per ogni ragione ve ne debba essere stata la perdita, ed entro a parte di tutte le vostre afflizioni. Così avessi io facoltà per consolarvene, come ho tenerezza per compatirvi. La viva descrizione che mi fate dello stato poco felice de' vostri affari domestici mi fa sentire lo svantaggio della mia limitata fortuna, che mi rende sì poco utile alle persone che io stimo ed amo, ed alle quali vorrei pur recare altro soccorso che d'inefficaci desideri. La via che voi mi proponete d'esservi in qualche maniera profittevole, con raccomandarvi al signor conte di Plettemberg, incontra diversi intoppi. Il primo è l'esservi ridotto così tardi a comandarmelo, quando il cavaliere suddetto già sarà partito, che lo doveva fin da ieri, o sta coi piedi già nelle staffe; sono ormai sei mesi che egli fu destinato all'ambasciata di Roma, immaginatevi a quest'ora se vi sarà che sperare.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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