Con tutto ciò il soggetto è vago, e non può averla guastata tanto che non vi rimangano fondamenti da sperarne buon esito. Da questo che è succeduto voi potete capire che il nostro Migliavacca è capace di fare una bella canzone, una cantata, un sonetto, e cose in somma che non esigono maestria di condotta, maneggio di passioni, espressione di caratteri: ma per una azione teatrale in questa occasione l'ho esperimentato più immaturo di quello che l'età sua, che è di là dai 30 anni, e i suoi piccoli e vaghi componimenti mi aveano fatto sperare. Vi dico questo perché sappiate appuntino quello ch'egli vale, nel caso di volersene servir costì. Io vorrei far bene a tutti e secondar l'impegno della nostra Tesi; ma non posso all'incontro ingannarvi. Sappiate la sua abilità, e poi fategli bene se potete. È certo che l'esperienza, qual egli non ha ancora, può farlo migliorar di molto: ma voi volete da me relazioni del presente, e non profezie del futuro. Non è necessario comunicar la mia sincerità a madama Tesi, a cui forse non piacerebbe: serva a voi di regola e non a me di disgusti. Anzi sarà più sicuro il mandarmi le vostre lettere per la strada dell'ambasciator veneto, di cui io mi servo per incamminarvi le mie. E quando vi piaccia di far sentire al Migliavacca qualche riconoscenza per la sua fatica, vi prego di valervi del canale di madama Tesi, che è quella che ha interesse per Migliavacca. Il mio non era se non che voi foste servito il men male che fosse possibile; e questo l'ho fatto, e lo farò sempre, per il mio adorabile gemello.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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