Che una specie di tormento
È l'eccesso del piacer.
Ho già riletto e rileggerò più volte il primo atto del Demetrio. Non so dirvi il mio contento nel rivedere un mio figliuolo e corretto da' suoi difetti e ornato di quelle qualità delle quali non aveva potuto arricchirlo la povertà del padre. Sarei superbo della nuova sua magnifica comparsa, se non mi ricordassi de' tanti fiumi che si trovano ricchi nel corso e di quelle acque e di quell'oro che non trassero dalla loro mendica sorgente. Voi, caro Pasquini, che non avete tanti motivi d'esser confuso come son io, sostenete le veci d'un amico, rappresentando a cotesta mia benefica real protettrice i sentimenti di venerazione di riconoscenza e di maraviglia, ch'io tanto più vivamente provo quanto meno felicemente gli esprimo; e, se le mie suppliche credete che possano essere accettate dalla medesima, unitele alle vostre ed a tutte quelle della poetica famiglia perché non s'induca a ridurre ad effetto la terribile minaccia di privare il Parnaso d'una così illustre abitatrice.
Rappresentate similmente, vi prego, con la più profonda sommissione a qual segno io mi senta onorato dalla clemenza di cotesto real principe elettorale, e raccomandatemi quanto potete al sovrano suo patrocinio. Dite che, in esecuzione di ordini per me così gloriosi, ho già commessa la copia del mio Attilio Regolo; e, sùbito fatta, verrà da me consegnata a questo real ministro di Sassonia, perché vada più sicura. Felice me se sarà permesso a questo mio ultimo parto di restare in vece mia a corteggiare un principe così degno della universal venerazione!
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Demetrio Pasquini Parnaso Attilio Regolo Sassonia
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