Oh se mai volesse l'Eccellenza Vostra ed in premio della mia lunga e rispettosa osservanza, e per decoro del suo giudizio impegnato da tanto tempo a mio vantaggio, lasciar nell'inganno il nostro celebre raccomandato! Supporrebbe egli di dovere alle mie intercessioni tutte quelle grazie che il distinto merito di lui otterrebbe senz'altro dal magistrale discernimento di Vostra Eccellenza ed io avrei un pegno troppo glorioso della continuazione di quella generosa parzialità che vivamente ambisco e riverentemente imploro nell'atto di protestarmi.
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A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - DRESDA
Vienna 26 Febbraio 1749.
Carico degli applausi e dell'amore di tutta la città e della Corte, parte di ritorno a Dresda il nostro amabilissimo Venturini; e porta seco il mio Attilio Regolo, da presentarsi all'A. R. del principe elettorale di Sassonia.
Dopo l'ultima ch'io vi scrissi, parlando con la augustissima padrona ricuperai la paterna, libera e dispotica potestà sul mio Attilio; onde sento tutto il valore dell'invidiabile felicità di poterlo offrire in tributo ad un principe così grande, così illuminato, e tanto mio protettore senza limite alcuno. Lo restringa egli nel segreto recinto del suo gabinetto, l'esponga alle vicende della scena, ne appaghi la curiosità del pubblico con le stampe, io quella crederò sempre più felice sorte per esso, alla quale dal reale arbitrio di un tanto principe si troverà destinato. Assicurato che il mio nome e gli scritti miei sien giunti alla somma gloria di trovarsi talvolta fra le sue labbra, rapisco avidamente questa offerta opportunità d'umiliargli un picciolo segno della sommessa mia ossequiosa e impaziente riconoscenza.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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