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      Voi per lunga pratica m'intendete; onde spiegatemi a tempo e luogo, sicurissimo di non eccedere. Ho grandissimo rimorso che l'ultimo mio seccantissimo piego sarà giunto molto inopportunamente ad annoiarvi in mezzo alle serie conferenze che presentemente avete col buon figlio di Maia. S'io fossi tanto profeta quanto poeta, non sarei incorso in errore così maiuscolo. Perdonatemi o compatitemi d'essere stato debole a segno di lasciarmi sedurre dalle grida degli amici ad un passo, al quale io mi sentiva una presaga repugnanza. Basta: ora che è fatto scrivo al mio caro Venturino che venga a sollevarmene. Comunicategli le mie lettere e l'affare: decidete insieme se sia da intraprendere, e concluso che sia affermativamente, pregatelo a far per me quello che avreste fatto per voi. Aggiungendogli per notizia, che cotesto signor marchese Malaspina ministro di Napoli ha mostrata sempre distinta parzialità a mio favore: se lo giudicate dunque stromento da secondar gli impulsi principali, non si trascuri di farne uso.
      Non dubito che quell'efficace nume, a cui vi siete fidato, avrà tanta cura della vostra macchina quanta ne ha sempre avuta del vostro talento: contuttociò io sono impaziente di sentire da voi gli effetti del suo patrocinio: secondate l'affettuosa mia sollecitudine, non sospendendomi le notizie de' progressi che andate facendo. Amatemi, comandatemi, e credetemi.
     
     
     
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      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - BERLINO
     
      Vienna 26 Marzo 1749.
     
      La sera dello scorso sabato, dopo aver io scritto, e mandate già le lettere alla posta, mi fu recata la gratissima vostra del 17 del corrente, e seco annessa una copia del biglietto di S. E. di Wakherbart.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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