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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 19 Marzo 1749.
Dicite io Paean. Alla fine dopo sì lunga peregrinazione giunse la pelliccia al suo destino. Non credo che il vello d'oro desse più che fare agli Argonauti. Eccovi un bel soggetto per un poema eroico. Il conte di Canale, che vi abbraccia, si è veramente incomodato per servirvi, e senza lui io mi sarei rimasto con la buona volontà. Avvertite ora al possessore delle pelosa spoglia d'averne gran cura nella state prossima, perché non vi s'introduca un popolo d'insetti maligni che la devastino; e saremmo di bel nuovo al sicut erat.
Al signor conte della Rocca ed al signor marchese d'Ormea non trascurate, vi prego, di rinnovare sempre la memoria del mio costante rispetto: e questa sia commissione stabile da eseguirsi anche senza nuovo cenno; non lo farete mai così spesso quanto io lo desidero.
Lasciate per ora in pace il signor conte di Richecourt, e non turbate i primi misteri d'Imeneo. A suo tempo si darà luogo a' dovuti ufficii di noi poveri profani.
Voi non mi avete parlato se non ora delle grazie di cui è meco generosa cotesta gentilissima madama Du Bene: voi che avete la colpa della tardanza de' miei ringraziamenti fateli ora di modo ch'io non ne risenta svantaggio, e ch'ella concepisca a qual segno io desideri di meritar la sua obbligante memoria.
Con l'amabile vostra sacerdotessa bevete alla mia salute qualche brindisi di più, assicurandola col bicchiere alla mano ch'io sono tutto suo, come fui e sarò costantemente.
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A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - DRESDA
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Marzo Paean Argonauti Canale Rocca Ormea Richecourt Imeneo Du Bene
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