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      Vi assicuro ch'io faccio un gran sacrificio ad entrare in questo commercio teatrale: ma, se voi vedeste da che belle labbra esce il comando ch'io eseguisco, approvereste la mia condiscendenza. Ma non parliamo più di sirene.
      Che vuol dir mai il vostro profondo silenzio sul mio lagrimevole affare della perduta percettorìa? Vi siete forse perduto d'animo alle prime repulse? Un poco di vento contrario vi avrebbe mai fatto fuggire in porto? No, caro gemello: questa poca costanza non starebbe bene a voi. Col vento in poppa non si ricorrerebbe a Farinello: le difficoltà dell'impresa la rendono degna di lui: se le porte non si aprono a' primi, s'apriran forse a' secondi colpi; e bene spesso chi ha resistito ad uno non resiste a due assalti. Ricordatevi che combattete per il vostro gemello, per una giustizia incontrastabile; e se si vuol che sia grazia, non farebbe certamente disonore in tutta Europa né alla mano che la concedesse né a quella che l'avesse procurata.
      Avrete forse curiosità di sapere come abbia incontrato Caffariello: eccovene la vera istoria. Le meraviglie che ne avean detto i suoi fautori facevano aspettar cose sopraumane: ma la prima sera dispiacque positivamente a tutti, e fu chiarissima la disapprovazione universale.
      Dice egli che, sopraffatto dalla presenza delle MM. LL. imperiali, si scompose e non poté più rimettersi. Credetene quello che vi pare. È vero per altro che nelle recite susseguenti è andato riacquistando il suo credito a segno che v'è una porzione di nobiltà e di popolo che presentemente lo esalta sino al firmamento e sino a far comparazioni eretiche.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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