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      Ed io sospendendo la mia collera v'abbraccio con tutta la solita benché mal corrisposta tenerezza, e sono il vostro fedelissimo gemello.
     
      P.S. La Mattei è impegnata in questo teatro per tutto il venturo carnevale.
     
     
     
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      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 28 Maggio 1749.
     
      Accuso la carissima vostra del 2 del cadente, e vi so buon grado dell'affettuosa cura d'interrompere la prescrizione, scrivendomi almeno di non aver che scrivere. Non è per altro la vostra lettera così vuota come voi professate. Le palesi tenerezze del mio signor conte della Rocca e del signor marchese d'Ormea e quelle interpretative della amabilissima madame Du Bene sono assai plausibile materia ed occasione di una lettera senza il vostro pretesto legale. Rendete a' primi ad alta voce le più tenere e rispettose grazie a mio nome; protestate alla seconda in tuono più modesto, ma non meno espressivo, quanto io sia sensibile alle grazie ch'ella si compiace di compartirmi; e corrispondete a mio nome all'obbligante memoria di monsieur Du Bene con altrettante espressioni di riconoscenza e di stima.
      V'ingannate molto se mi credete uccellatore di pietre antiche; non ne ho se non quelle che mi sono comode all'uso continuo. La mia borsa e la mia pazienza sono impiegate ad opere più necessarie. Per me sarebbe un insopportabile mestiere quell'essere ogni momento alle mani con l'impostura. Io darei tutto il museo fiorentino per qualche buona cosetta moderna che non avesse sofferto l'esame né di cotesta né di alcun'altra università. Or vedete che capriccio poetico.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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