Né creda che un tale eroismo rimanga fra i soli Tedeschi: questo clima ospitale comunica i suoi vantaggi anche agli stranieri. Ho osservata in questa occasione la fermezza medesima in tutti gl'Italiani che qui dimorano: tanto è vero che il timore è uno de' morbi attaccaticci dell'animo, come lo sono fra quelli del corpo il vaiuolo, o le petecchie.
Io conosco pur troppo quanto mal corrisponda il corto merito mio a quel distinto grado di parzialità con cui l'Eccellenza Vostra parla e scrive di me: e pure, a dispetto d'un poco di rimorso, io non arrossisco tanto della mia usurpazione quanto mi compiaccio di questo indubitato argomento della favorevole propensione dell'animo suo a mio vantaggio: che non può esser mediocre, giungendo a sedurla a tal segno. Rendendo giustizia a se medesima non può dubitar l'Eccellenza Vostra della riverente mia infinita riconoscenza né di tutto quel trasporto che possono condonare alla vivezza de' miei sentimenti la venerazione ed il rispetto, con cui sarò sempre come sono sempre stato fin'ora, di Vostra Eccellenza, cui supplico a voler rammentare il profondo mio ossequio al degnissimo signor principe suo consorte.
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A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - DRESDA
Vienna 18 Giugno 1749.
L'acclusa risposta del conte di Richecourt mi dà occasione d'interrompere il nostro silenzio. Io gli scrissi del vostro affare in comune col conte di Canale, in cui in una lettera fra le altre loro bisogne dice sul nostro soggetto quasi le parole medesime. Desidero che non abbiate a prevalervene, perché io (sia con vostra pace) non posso accordarmi alla vostra risoluzione.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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