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      Con la relazione che voi me ne fate, tentereste di vanagloria tutti gli anacoreti della Tebaide; considerate qual effetto abbiate sull'animo d'una povera cicala di Parnaso, per natura leggiera com'è tutta la poetica famiglia. Io vado sempre ripetendo fra me, se le conoce en la cara, e duro una fatica da non credere a non dirlo a tutto il mondo. Questa gloria la debbo a voi, onde considerate a qual segno giunga la mia riconoscenza.
      Credo anch'io che il Migliavacca sia stato contento del generosissimo regalo che gli avete fatto. Non credo che nel corso della sua vita ne avrà più uno simile, né acquistato con minor fatica. Egli non ha fatto che guastare al possibile tutto quello che gli ho ordito, e obbligarmi, per onore della mia interposizione e perché fosse servito il mio caro gemello, a rifar da capo tutte le scene d'impegno e raddrizzar le gambe alla maggior parte delle arie, e ad inquietarmi molto di più che se non lo avessi fatto lavorar un verso. Basta, a forza di collera e di grida il componimento è ridotto a segno che può far grande incontro se l'Armida è attrice. Io non conosco la vostra prima donna; onde non posso far pronostico. Quello di che posso assicurarvi si è che io ho avuto certamente più piacere del superbo regalo fatto al Migliavacca, che non avrei avuto se mi aveste procurata una nomina di cardinale. Con questo voi mi avete somministrata una giusta occasione di andar predicando in Corte e per la città; e facendo riflettere ognuno su la nobile e generosa maniera di pensare del mio Farinello, per la quale io l'amo anche più che per quella eccellenza che lo mette tanto al di sopra di tutta la gerarchia canora.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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